La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
, inoltre, si sentìvano il piede malfermo su di un terreno, al quale non li legava connubio nessuno di are e di tombe, in mezzo di una natura di cui ignoràvan
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un padre, un padre al quale non si sarebbe potuto rimproverare se non la troppa clemenza, e che per mè avrebbe dato tutto il suo sangue, se la metà non
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Una notte serena. Qual frèmito di voluttà, quale onda d'amore, bàstano, queste sole parole, a svegliare in quelle ànime musicali, che, perfin dalla
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quale, quasi funereo lenzuolo, era stesa una gran traccia di nero, sparsa di calcinacci fuliginosi e di scheggie carbonizzate. Il Beccajo die' un
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trovarsi in una insenatura di monte, sulla quale, una roccia pendente, parèa, perchè vestita di fiori, offrisse un albergo più che non minacciasse un
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congiunti a rifarle. Èrano quelli forse che picchiàvano, ora, i chiodi più saldi. Ma, ahimè! in quale stato si rivedèvano essi! Pochi mesi di libertà
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officiali, e un capitano di austera fisionomìa. E, secolui, scese Aronne, il quale, a coloro che ansiosi gli si pressàvano intorno, bisbigliò un: - tutto
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, nella quale perpetuamente sono le belve - la guerra con la Natura. Stà a voi di risparmiarvi l'altra, più orrìbile ancora, quella con i sìmili vostri
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alla bimba, sulla quale indugiando, sembrava che ne assorbìssero la innocenza e si facèssero, nella gentilezza di lei, viepiù carezzèvoli e miti
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guadagnarsi la esistenza dal suolo, e da Forestina la vita. Mario non andava a cercare quale sorta di affetto unisse alla ragazza lui, non l'osava. Amore
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Beccajo. - Ed io - continuò a gonfie vele Aronne, fastoso di sua goffìssima astuzia, ch'ei reputava sapienza - tal quale mi vedi, la ho accoccata ai